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\\ Premio Cinema
I Fratelli De Filippo

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I Fratelli De Filippo di Sergio Rubini è il racconto di una famiglia fuori dall’ordinario che ha segnato una rivoluzione nel mondo del teatro da Scarpetta a De Filippo. È la storia dei tre figli illegittimi del grande attore e drammaturgo napoletano, Eduardo Scarpetta, che non li ha mai riconosciuti e li ha anche estromessi dal lascito testamentale preferendo la famiglia legittima. Eduardo (Mario Autore), Titina (Anna Ferraioli Ravel) e Peppino (Domenico Pinelli) crescono con la madre Luisa De Filippo (Susy Del Giudice) nipote di Rosa (Marisa Laurito), moglie di Eduardo Scarpetta (Giancarlo Giannini), lo “zio” si prenderà cura di loro economicamente e li inizia al teatro senza mai dedicargli un gesto affettuoso se non rimproveri continui.

 

La morte di Scarpetta mette in crisi la fragile economia della famiglia di Luisa De Filippo. Vincenzo Scarpetta (Biagio Izzo) eredita la compagnia paterna e offre a Eduardo e Peppino un posto nella compagnia di cui lui sarà direttore artistico e interprete principale. Eduardo De Filippo coltiva nel suo animo l’intenzione di formare un trio con i fratelli che potesse imporsi sui maggiori palcoscenici italiani con il nome della madre, che potessero insieme attraverso il teatro riscattare quella vita “disgraziata” che gli era toccata in sorte. Le ristrettezze economiche fanno desistere i tre dal cominciare l’avventura del trio, Eduardo e Peppino vanno a lavorare per il fratellastro Vincenzo mentre Titina trova posto in un’altra compagnia con il marito Pietro (Francesco Maccarinelli).

Eduardo vede oltre, sente il vento nuovo che si agita nell’aria, gli piace Pirandello, vuole svecchiarsi dal teatro di Scarpetta comincia a parlare di umorismo, di una risata fatta di contenuti. Prova l’avventura milanese per svincolarsi dalle maglie di Vincenzo Scarpetta, la partenza di Eduardo dà a Peppino l’occasione di avere un ruolo principale al fianco di Vincenzo. Il pubblico scopre anche Peppino De Filippo, la sua comicità non passa inosservata.

 

L’esperienza milanese delude le attese di Eduardo, quel teatro non gli appartiene. Torna a Napoli e Vincenzo non può fare altro che accoglierlo se vuole rilanciare la compagnia paterna, che si reggeva sulle opere del padre ormai fuori moda per i tempi. Eduardo porta idee e copioni, la compagnia prende nuova linfa ma le invidie e i dissapori non tardano a riemergere. Vincenzo umilia Eduardo, Peppino corre in difesa del fratello e lasciano la compagnia degli Scarpetta.

 

È arrivato il tempo di dar vita al sogno del trio De Filippo. Le difficoltà non mancano ma la madre, Luisella De Filippo riesce a tenere uniti i tre fratelli e finalmente potrà applaudire i figli al teatro senza nascondersi nell’ombra come faceva con Eduardo Scarpetta, suo amante e padre dei suoi tre figli. Il cognome De Filippo si riscatta e fa il suo esordio in locandina. Il film termina tra gli applausi di un pubblico in visibilio, la fuoriuscita di Peppino dal trio è solo segnata in didascalia per gli onori di cronaca.

Il film è un misto tra messinscena cinematografica e teatrale con un’attenzione particolare alla descrizione dei personaggi, dei luoghi, dei colori di un’epoca che si prepara al passaggio tra classicismo e modernità. Sergio Rubini tenta di rappresentare questa rivoluzione incarnata nella forza dei tre protagonisti, che riescono a farcela anche quando tutto sembra andare contro di loro. Il filo conduttore della trama è facilitato dall’ausilio del flashback. Nel successo mai sopito de I Fratelli De Filippo, scomparsi ormai da diverso tempo, si manifesta la leggenda di un teatro nuovo che voleva far ridere prendendo spunto dalla quotidianità ordinaria della vita

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