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\\ Premio Giornalista Scrittore
Bruno Vespa
Conduttore Rai

\\ Premio Giornalista Scrittore
Bruno Vespa
Conduttore Rai

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Bruno Vespa è nato a L’Aquila nel 1944, comincia a 16 anni il lavoro di giornalista nella sua città e a 18 le collaborazioni con la Rai, dove alterna le notizie al giornale radio regionale con interviste per i programmi culturali ai grandi musicisti stranieri che frequentano la Società aquilana dei concerti.

Dopo la laurea in legge con una tesi sul diritto di cronaca, nel 1968 - a 24 anni - si classifica primo nel concorso nazionale che lo porta in Rai. Sotto la guida di Villy de Luca e Biagio Agnes, si occupa fin dall’inizio dei grandi avvenimenti politici e di cronaca: dalla strage di piazza Fontana ai delitti di mafia e di terrorismo rosso e nero, dai viaggi papali a quelli dei presidenti della Repubblica. Nel 1978 segue in diretta per le intere giornate del 16 marzo e del 9 maggio il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e della sua scorta. Capo dei servizi speciali del telegiornale dal 1980 al 1983, conduce l’edizione del Tg 1 delle 20 dal 1983 al 1990.

 

Dal 1990 al 1993 dirige il Tg1. Dal 1996 la sua trasmissione “Porta a porta” è il programma di politica, attualità e costume più seguito. Per la prima volta nella storia vi è intervenuto un papa, Giovanni Paolo II, con una telefonata in diretta. Tra i premi più prestigiosi, Vespa ha vinto il Bancarella (2004), per due volte il Saint - Vincent per la televisione (1979 – 2000) e nel 2011 quello alla carriera; nello stesso anno ha vinto l’Estense per il giornalismo.

 

Bruno Vespa ha raccolto e raccontato le sue esperienze di giornalista scrivendo saggi, pubblicati da Rai Eri e Arnoldo Mondadori Editore con cadenza annuale, dal 1993. Ad aprile 2021 pubblica per Rai Libri: Quirinale. Dodici Presidenti tra pubblico e privatoIl libro si sviluppa a partire dalla constatazione di trovarci all’inizio di quel decisivo periodo di tempo che prelude al termine del mandato settennale di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, che culminerà in una nuova elezione. Riflettendo su quanto sia cambiato nel tempo il ruolo del “Presidente degli Italiani”, Vespa offre un ritratto delle dodici diverse personalità che hanno avuto l’onere e l’onore di ricoprire la più alta carica dello Stato. La ricostruzione storica è arricchita di aneddoti, retroscena, dichiarazioni che alla fine generano un racconto politico e sociale dell’Italia repubblicana da De Nicola a Pertini, da Cossiga a Mattarella.

Nel 2020 pubblica per Mondadori: Perché l'Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus). Qui racconta la storia di due dittature: quella di Benito Mussolini e quella del signor Covid (così definito dall’autore). Inizia con una passeggiata a piazza Venezia stracolma per i proclami del Duce negli anni del consenso (1925-1936) per arrivare allo stesso luogo, deserto, durante il drammatico lockdown della primavera 2020. Entrambe le dittature hanno soppresso la libertà degli italiani; se allora Mussolini riuscì a ottenere una vasta popolarità interna e internazionale, l’Italia ha resistito al virus con un odio sordo, sconfiggendolo con la disciplina in primavera e rivitalizzandolo con la confusione in autunno.

Tra gli altri volumi editi da Mondadori: Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi; Vincitori e vinti; L'Italia spezzata; L'amore e il potere; Viaggio in un'Italia diversa; Donne di cuori; Il cuore e la spada; Questo amore; Il Palazzo e la piazza; Sale, zucchero e caffè; Italiani voltagabbana; Donne d'Italia; C'eravamo tanto amati; Soli al comando; Rivoluzione e Perché l'Italia diventò fascista.

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