\\ Premio Fiction
Il nostro generale

La serie Il nostro generale, una coproduzione Rai Fiction - Stand By Me per la regia di Lucio Pellegrini e Andrea Jublin, scritto da Monica Zapelli e Peppe Fiore, narra la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa (interpretato da Sergio Castellitto) nel Nord Italia degli anni ’70 per combattere l’attacco delle Brigate Rosse allo Stato.
Quando dalla Chiesa arriva a Torino comprende immediatamente il pericolo che rappresentano le organizzazioni eversive per la fragile e ancora giovane democrazia del Paese. Ottiene quindi poteri speciali per formare il primo Nucleo investigativo antiterrorismo composto da carabinieri.
La scelta degli uomini è accuratissima e segue criteri ben precisi, primo fra tutti la capacità di mimetizzarsi per non destare sospetti. L’importanza dei pedinamenti, delle intercettazioni, degli infiltrati, la scelta di ritardare un arresto pur di arrivare ai capi, sono solo alcune delle tecniche investigative che formeranno il “metodo dalla Chiesa”.
Quattro serate, ciascuna composta da due episodi da 50’ in cui si ripercorre la terribile storia di quegli anni: dai rapimenti lampo del 1973 fino all’arresto dell’ultimo capo delle Brigate rosse, Giovanni Senzani, nel 1982, anni attraversati dal rapimento e uccisione di Aldo Moro e dall’arresto di Patrizio Peci, il primo pentito delle Brigate rosse. Una guerra combattuta da ragazzi: giovani aderenti alle organizzazioni terroristiche rivoluzionarie contro i carabinieri, appartenenti ai Nuclei speciali antiterrorismo. Dalla Chiesa è un uomo risoluto e carismatico capace di profondo affetto per i suoi uomini, crea una squadra di esperti investigatori fedeli al loro generale pronti a sacrificare feste o riposo, perché la lotta non ammette soste. La grande abilità strategica di dalla Chiesa, la “lotta sul campo” e l’intuizione dell’importanza dei pentiti così come il coraggio dei suoi ragazzi riusciranno a vincere la guerra contro le Brigate rosse.
La voce narrante della storia è affidata a Nicola (Antonio Folletto), un giovane carabiniere pugliese che con il generale instaura un rapporto profondo. Arricchisce la trama il racconto della vita privata dei protagonisti e delle relazioni famigliari di dalla Chiesa: Dora Fabbo, l’amatissima prima moglie - interpretata da Teresa Saponangelo - morta prematuramente, i figli Nando, Rita e Simona, i nipotini, la giovane seconda moglie Emanuela Setti Carraro, che morirà insieme a lui a Palermo. Le vicende del Paese, raccontate anche attraverso immagini e filmati di repertorio originali, si intrecciano a quelle personali dei protagonisti. Realtà e finzione si alternano ricorrendo ad un mix di formati, abbinando al digitale le riprese effettuate con la pellicola 16 mm e le vecchie telecamere anni Ottanta.
La serie si avvale della consulenza storica del giornalista Giovanni Bianconi e del coinvolgimento, in fase di produzione, dei familiari del generale dalla Chiesa, di alcuni dei veri membri del Nucleo speciale antiterrorismo, di alcuni dei magistrati che hanno partecipato alle indagini e poi istituito i processi. Grazie a queste testimonianze la serie, oltre alla accurata ricostruzione storica, ha potuto mostrare anche uno spaccato più intimo e personale della vita delle persone coinvolte. La serie si chiude con l’arresto da parte delle forze dell’ordine di Totò Riina, mandante dell’omicidio di dalla Chiesa. Tra gli uomini della squadra c’è anche Nicola, il carabiniere del generale.
