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\\ Premio Speciale
Alberto Puoti
Giornalista politico Rainews24
 

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Alberto Puoti è il primo inviato in Italia a collegarsi in diretta grazie ad un orecchio bionico.  Giornalista, regista e autore televisivo. Dal 2024 lavora come giornalista politico presso la redazione di RaiNews24. Vive a Roma, è sposato e ha tre figli.


È affetto da una sordità profonda bilaterale di origine genetica fin dalla nascita. Porta le protesi acustiche dai 3 anni, nonostante l'invalidità, ha imparato a parlare bene e ha sempre condotto una vita attiva. Nel marzo 2011, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si collega per la prima volta in diretta dalla Reggia di Venaria per l’arrivo del Presidente Napolitano. All’epoca porta solo gli apparecchi acustici e viene incoraggiato dal direttore Minoli: anche grazie a un paio di grosse cuffie, il collegamento riesce perfettamente.


A gennaio 2022 perde completamente l’udito all’orecchio sinistro. Il 15 ottobre, a 45 anni, si opera a Piacenza con il professor Cuda per diventare bionico. Dopo la riabilitazione, la scelta di testimoniare che la sordità completa si può superare, anche facendo il giornalista in prima linea: oggi, grazie alla Rai, è il primo inviato in diretta con orecchio bionico a sinistra e protesi acustica a destra. Fa tutti i giorni dirette dal Parlamento collegandosi in bluetooth contemporaneamente con studio e regia, immerso nei rumori delle piazze del parlamento e dei convegni di partito: una situazione caotica e acusticamente sfidante, che vince con la tecnologia bionica. 


Dopo la laurea all’Università degli Studi di Roma La Sapienza con Luca Serianni consegue un dottorato in Letteratura e linguistica italiana presso l’Università degli Studi Roma Tre con Maurizio Dardano.
Terminati gli studi comincia un periodo di collaborazione con l’agenzia di comunicazione Geca Italia, nel 2004 arriva la grande occasione con la Rai grazie al programma La storia siamo noi di Giovanni Minoli, dove cura reportage sulla storia contemporanea italiana per Rai 2, Rai 3, Rai Storia e Rai150anni. Intervista i grandi del passato da Andreotti a Cossiga, da Ciampi a De Mita.
Durante le riprese del documentario Qualunque cosa succeda: storia di Giorgio Ambrosoli, ispirato al libro del figlio Umberto, realizza uno scoop ripreso dalle prime pagine e dai telegiornali, quando Andreotti gli rilascia una discussa battuta: “Perché Ambrosoli è stato ucciso? In termini romaneschi, direi che se l’andava cercando”.


Per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità di Italia in collaborazione con l’Accademia della Crusca scrive e conduce il format Koinè: la lingua italiana come non l’hai mai vista, trasmesso su Rai Storia e Rai 2. È un racconto a puntate di 150 anni della lingua italiana, ognuna dedicata ad un tema diverso. 
Dal 2013 al 2017 lavora a Rai 2. Nel 2014 contribuisce alla fondazione a Londra del Global Fact-checking Summit insieme a Bill Adair, Premio Pulitzer con PolitiFact. Come autore di Virus-Il contagio delle idee, trasmissione di approfondimento politico e attualità, condotta da Nicola Porro, introduce la prima rubrica di fact-checking politico in Italia, contenitore che continua a seguire anche come autore di Tabloid condotto da Annalisa Bruchi. 


Dal 2018 al 2023 passa a Rai 3. Coordina i programmi Mi Manda RaiTre condotto da Salvo Sottile, Kilimangiaro condotto da Camila Raznovich e segue, come capo autore, Sapiens-Un solo pianeta condotto da Mario Tozzi.
Nel 2014, pubblica il libro Confessioni di una mente pericolosa: Dante Alighieri (Longo), andato in scena al Teatro Alighieri di Ravenna nell’ambito del Festival Dante 2021, in occasione delle cerimonie per il settecentenario della morte del sommo poeta.

 

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